Tornano a transitare le merci da Odessa

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Con gli accordi di Odessa il grano è ripartito dalla città portuale e con lui anche altre merci, a questo punto è possibile pensare anche che il grosso dei prodotti e materie prime potranno continuare a transitare. I paesi della Ue stringono accordi con l’Angola per avere più petrolio in vista dell’imminente autunno in concomitanza anche dell’aumento esponenziale del prezzo del metano registrato negli ultimi mesi. 

Riparte il commercio del grano dal porto di Odessa per il resto del mondo. A beneficiarne, oltre a molti stati, anche l’economia planetaria.  Con la ripartenza delle esportazioni dai porti del Mar Nero, i costi dovrebbero inevitabilmente tornare alla normalità: come confermato dai vertici delle associazioni di categoria, i prodotti di largo consumo come pane, pasta e i relativi sostituiti (con o senza glutine) subiranno sconti generalizzati in tutte le regioni da Nord a Sud. Dopo l’arrivo del primo carico da 15 mila tonnellate di semi di mais nel porto di Ravenna, nei prossimi giorni sono previsti nuovi sbarchi per navi cargo con il grano e l’olio di semi di girasole. Per quest’ultimo prodotto sono già in dirittura d’arrivo 6mila tonnellate al porto di Monopoli.

Con l’avvicinarsi dell’autunno i politici di Bruxelles, preoccupati dalla crisi energetica, hanno iniziato a cercare nuovi rifornimenti di gas e petrolio. Sotto la lente dell’Unione europea c’è ora l’Angola. I Ventisette hanno avviato i colloqui con il Paese dell’Africa Centrale per un accordo commerciale previsto entro l’anno, dopo che i partner europei e africani hanno approvato la richiesta della nazione produttrice di petrolio di entrare a far parte di un blocco commerciale regionale. Secondo le stime europee, tra i prodotti del Paese africano che maggiormente beneficeranno dell’abolizione dei dazi, che potrebbe entrare in campo nel nuovo accordo con l’Ue, ci sono i gamberetti surgelati, l’alcol etilico, la crusca di frumento e le banane. Secondo Reuters, l’accordo con l’Europa a sostegno del commercio internazionale, unito ai timori di Bruxelles per i rally delle materie prime, potrebbero portare l’Angola a vendere all’Ue anche l’oro nero. Per il momento la Cina è il principale cliente del greggio angolano.

Il prezzo del metano arriva a livelli record, la corsa alimenta l’inflazione e beneficia alcune società che fanno affari. Gli analisti di Bank of America (BofA) spiegano che “considerando gli attuali prezzi di mercato e le nostre previsioni sull’inflazione, i tassi ufficiali finali reali delle economie del gruppo continueranno ad attestarsi al di sotto dello zero, tranne che negli Usa dove prevediamo rendimenti leggermente al di sopra della parità”. I valori più bassi sono previsti nel Regno Unito, intorno a -3%, in Europa all’incirca a -2% e in Giappone poco al sotto dell’1,5%.

Un articolo interessante è comparso su Protocol che analizza gli effetti sull’economia del caldo in Cina. Molti ricercatori osservano come la crisi climatica influisca sulla produttività dei lavoratori. Ma è anche devastante per la catena di approvvigionamento.

Buona fine settimana!


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