
Banche e Governo a sostegno di imprese e famiglie con la sospensione delle rate del mutuo a seguito della pandemia da coronavirus. Grossa parte degli istituti di credito italiani hanno sospeso le rate di finanziamenti, mutui e prestiti per famiglie e imprese in tutti i settori economici. Questo ha permesso ad entrambe le categorie produttive di avere liquidità in questo particolare momento di pandemia da cononavirus.
Una iniezione che tutela i posti di lavoro nelle aziende e allo stesso tempo porta stabilità nel sistema famiglia.
Il decreto Cura Italia dello scorso 16 marzo tratta e pone dei limiti giuridici su questo particolare argomento.
La sospensione delle rate del mutuo durerà per un arco temporale di 18 mesi, i soggetti interessati sono coloro che hanno subito la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro nel trimestre successivo al 21 febbraio del 2020 oppure hanno avuto un calo del fatturato pari al 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019.
Sospensione delle rate del mutuo, dettagli
- aver perso il lavoro, essersi visti cessare il rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato o parasubordinato, quello di rappresentanza o agenzia
- essere stati sospesi dal lavoro o avere avuto una riduzione dell’orario per un periodo di almeno 1 mese
- morte o handicap di invalidità civile non inferiore all’80%
- lavoratori autonomi o liberi professionisti che nell’ultimo trimestre hanno avuto un calo di fatturato del 33% rispetto a quello realizzato nell’ultimo trimestre 2019
- La domanda dovrà essere effettuata attraverso un apposito modulo che il Consap non ha ancora predisposto perchè si è in attesa del decreto attuativo.
Per i mutui a tasso fisso, variabile, misto, alla surroga, ai mutui cartolarizzati ed ai prestiti di credito al consumo o finalizzati (con durata di almeno 24 mesi).
Sarà infatti il Fondo di solidarietà a pagare alla Banca il tasso applicato al mutuo con esclusione della componente ‘spread’.
Prima di avere una risposta, positiva o negativa, dovrebbero trascorrere circa 25 giorni.
La domanda verrà respinta se colui che la richiede usufruisce già di agevolazioni pubbliche o ha stipulato una assicurazione a copertura del rischio. Presso CAF, patronati o dal proprio commercialista è possibile compilare la domanda.
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