Ne ho parlato parlato lungamente nei mesi scorsi in diversi post soprattutto durante la fase acuta della pandemia da Covid, avere un conto corrente agile ed economico e votato all’online banking è fondamentale.
Facile.it si è chiesto come la pandemia abbia impattato sulla spesa della famiglia italiana commissionando una ricerca a mUp Research e Norstat. I dati ci danno un input sulla cultura finanziaria del Bel Paese, ecco alcuni esempi:
I titolari di conto corrente che, a luglio 2020, hanno ammesso di non conoscerne i costi sono 5.900.000, vale a dire quasi il 15% dei possessori. In particolare, a conoscere meno i costi del proprio conto sono risultate essere le donne (16,6% rispetto al 12,5% del campione maschile) e i rispondenti con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (17,3%).
Stando sempre all’indagine il 16,9% ha dichiarato di voler risparmiare sulle spese da conto corrente tanto che nei mesi tra marzo e giugno 2020 il 4,8% dei correntisti ha dichiarato di aver cambiato conto spostandosi verso qualcosa di più conveniente. Inoltre, il 27% lo ha fatto perché la propria banca non forniva un servizio di online banking.
Online banking, chi cambia
I più inclini a cambiare conto corrente sono stati gli uomini (5,4% vs 4,3% delle donne), i giovani con età compresa fra 25 e 34 anni (9,5%) e i residenti nel Nord-Est (5,8%).
A gennaio 2020, prima dell’esplosione della pandemia, il 17,3% dei rispondenti riteneva il costo del conto corrente una delle voci più pesanti sul budget familiare e addirittura il 17,5% desiderava ridurne il peso, a seguito dell’emergenza sanitaria i valori sono calati, passando, a luglio, 2020, rispettivamente al 16,1% e al 16,9%, segno evidente di come l’attenzione delle famiglie si sia spostata su altre voci di costo. In particolare, sono i rispondenti appartenenti alla fascia di età 65-74 anni a percepire che il conto incida meno sul budget famigliare (12,4%) e solo l’8% dei giovani con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni vorrebbe riuscire a risparmiare in questo ambito.
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