L’Italia chiede l’ok sui biocarburanti

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Non sembra chiudersi la vicenda sui biocarburanti. L’Italia ne chiede il riconoscimento.

Via libera al regolamento europeo. Pichetto Fratin: chiederemo l’ok sui biocarburanti. L’Ue dice addio dal 2035 alle auto e ai furgoni nuovi con motore a scoppio a diesel e benzina aprendo la strada alla mobilità elettrica. Faranno eccezioni le auto alimentate con i carburanti sintetici, come chiesto dalla Germania, che ha portato avanti la battaglia per salvare gli efuels. Nessuno spiraglio per i biocarburanti difesi dall’Italia: per la Commissione non sono neutri in termini di emissioni. Il Consiglio Energia ieri ha votato a favore del regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto e dei furgoni nuovi dal 2035. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore. L’Italia, dopo aver sostenuto la posizione del no al regolamento per diverse settimane creando le premesse per una minoranza di blocco e aprendo la strada al negoziato della Germania con la Commissione, alla fine si è astenuta insieme a Bulgaria e Romania mentre la Polonia ha votato contro. (corriere della sera).

Esselunga archivia un altro esercizio di crescita, chiuso nel 2022 con ricavi in aumento del 3,2% a 8,83 miliardi, con una accelerazione nel secondo semestre che indica un +6,7%. 

«Un anno di impegno verso clienti e dipendenti per proteggere il loro potere di acquisto. Una decisione meditata e contro corrente». Marina Caprotti, presidente esecutivo del colosso della distribuzione con 185 store in Italia ha appena approvato il bilancio consolidato assieme al board. 

Un esercizio importante che ha visto completare anche il riassetto societario, ritornato ormai all’assetto familiare originario: il gruppo ha infatti acquistato il 32,5% dell’immobiliare La Villata da Unicredit. Con questa operazione tutte le società del gruppo Esselunga sono interamente di proprietà di Marina Caprotti e della madre Giuliana Albera. È stato un giorno da incorniciare per l’azienda perché alla fine del cda è arrivata la notizia che il consiglio di Stato si è pronunciato a favore di Esselunga per la ripartenza del cantiere che porterà alla realizzazione di un nuovo supermercato a Lodi di 2500 metri quadrati di vendita, dopo i numerosi ricorsi di Coop e Legambiente. Malgrado la complessità del mercato, tra rincari e rialzo dei tassi, l’azienda ha continuato a investire puntando 377,4 milioni nella crescita (corriere della sera).

Il Congresso americano alza il tiro sulle authority finanziarie, a caccia di risposte per il crack di Silicon Valley Bank che ha sollevato lo spettro di gravi contagi. E la Federal Reserve promette regole più efficaci a protezione della solidità bancaria. La Commissione bancaria del Senato ha chiamato sul banco degli imputati il vice chairman della Fed, Michael Barr, responsabile della supervisione, assieme a Martin Gruenberg, responsabile della Fdic, l’agenzia che assicura i depositi e rileva istituti falliti, e al sottosegretario al Tesoro Nellie Liang. In due ore di audizioni ad alta tensione i parlamentari hanno dato voce alla condanna del management d’una banca quale Svb, apostrofato come «irresponsabile». Ma in aula sono risuonate altrettanto forti le critiche alle autorità, mostratesi incapaci di prevenire il collasso. I regulators, che oggi si presentaranno davanti alla Commissione finanza della Camera, hanno risposto puntando l’indice contro i vertici dell’istituto caduto, la loro gestione del rischio e il loro insostenibile modello di business nonostante i moniti. «È un caso da manuale di cattiva gestione», ha detto Barr. «La banca è fallita perché non ha affrontato in modo appropriato il rischio legato ai tassi di interesse e alla liquidità»ha continuato, notando che inviti a correggere la rotta erano arrivati a Svb dai regulators dal novembre 2021. I regulators hanno poi difeso le loro azioni straordinarie nella specifica vicenda di Svb da accuse di essere intervenuti, invocando una clausola sulle crisi sistemiche, anzitutto per salvaguardare elite con ingenti depositi, garantendo la loro copertura integrale oltre il tetto per legge di 250.000 dollari. Gruenberg ha ammonito che altrimenti «ci sarebbe stato un contagio». Barr ha affermato che «la prospettiva di clienti non in grado di accedere ai loro fondi poteva mettere in dubbio la sicurezza d’insieme degli istituti Usa». (Il Sole 24 Ore)


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