Nella maggior parte dei paesi europei l’inflazione sta sensibilmente scendendo. L’unica eccezione rimane il Regno Unito
L’inflazione dell’area dell’euro è vista in netto calo a giugno secondo la stima flash di Eurostat: la stima è del 5,5% rispetto al 6,1% di maggio. Resta elevato il tasso di alimentari, alcolici e tabacco (11,7%, rispetto al 12,5% di maggio), seguiti dai beni industriali non energetici (5,5%, dal 5,8% a maggio). In netto calo la componente energetica (-5,6% dal -1,8% di maggio).
Carrello della spesa particolarmente più leggero in Spagna, dove l’inflazione a giugno è scesa all’1,9%. Si tratta del tasso più basso da aprile 2021. All’epoca l’Istituto Nazionale di Statistica (Ine) segnalò un indice dei prezzi al consumo all’1,3%. Il dato attuale è in calo di 1,3 punti rispetto a maggio. Vediamo cosa sta succedendo e perché. A trascinare verso il basso l’inflazione spagnola sono stati il calo dei prezzi dell’energia, dei carburanti, degli alimentari, delle bevande non alcoliche e dell’elettricità. Innanzitutto, in Spagna è in atto un significativo calo dei prezzi del gas e dell’elettricità rispetto al picco raggiunto la scorsa estate. È in corso anche una riduzione dei prezzi del carburante, complice il raffreddamento dei prezzi del petrolio sul mercato internazionale. Ciò influisce principalmente sulla componente dei trasporti dell’indice dei prezzi al consumo, che ha un peso del 14% nel paniere generale dell’inflazione. Il calo dei costi di trasporto sortisce gradualmente degli effetti su altri settori dell’economia, riducendo ulteriormente le pressioni inflazionistiche.
L’unica eccezione europea è sicuramente la Gran Bretagna. Secondo i dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il Regno Unito è l’unico paese tra le nazioni ricche del Gruppo dei Sette in cui l’inflazione continua ad aumentare. Secondo esperti ed economisti, ci sono diversi fattori che contribuiscono all’aumento dei prezzi nel Regno Unito. Uno dei principali motivi è il recente rialzo dei costi delle materie prime. Sia il petrolio che i prodotti alimentari hanno subito un aumento dei prezzi a livello globale, mettendo sotto pressione l’economia britannica. La Brexit ha inoltre causato una serie di problemi nell’approvvigionamento delle merci, portando a una scarsità di alcuni prodotti e all’aumento dei costi di trasporto.
Inoltre, i problemi nel settore energetico hanno aggravato ulteriormente la situazione. Il Regno Unito si è trovato ad affrontare una carenza di gas naturale, con il conseguente aumento dei prezzi dell’energia.
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