L’economia nel 2023

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Come è cominciato l’anno, dal punto di vista economico, in alcuni paesi? In Cina si spera, Russia e Gran Bretagna puntano ad una svolta

Spiragli di ottimismo sull’economia cinese.

“Nel 2023, la Cina si trova in una congiuntura economica opposta rispetto a quella degli Stati Uniti e dell’Europa. Per questo crediamo che quando le maggiori incognite verranno meno emergerà il valore delle aziende cinesi, soprattutto se ci sarà una riapertura ordinata dell’economia. E le proteste legate al COVID e la potenziale approvazione di un vaccino locale a mRNA hanno accelerato questo processo”.

Ad affermarlo sono gli esperti di KraneShares, che di seguito spiegano nei particolari la previsione.

Alcuni miglioramenti sulla strategia economica sono venuti fuori alla conclusione del Congresso del Partito Comunista. Tre i fronti che si sono maggiormente toccati e che preoccupavano gli investitori:

1) la zero-covid policy, passata dalla tolleranza zero alla convivenza con il virus;

2) la situazione del mercato immobiliare, con il governo che ha implementato una serie di misure a sostegno del real estate, pur rimanendo dell’idea di non voler favorire un eccessivo leverage e la speculazione;

3) le relazioni geopolitiche Cina-USA, grazie all’incontro tra Biden e Xi che si sono impegnati a continuare nel dialogo (a febbraio è prevista la visita in Cina del Segretario di Stato Anthony Blinken).

Spostandoci di poco, geograficamente parlando, scopriamo che sono crollati gli acquisti dalla Russia, migliora invece il saldo commerciale extra-Ue. Due-tre miliardi al mese in estate e in autunno. Appena 444 milioni ora. Il passivo commerciale verso la Russia racconta molto dell’evoluzione recente del nostro interscambio con i paesi Extra-UE, a lungo appesantito dal lato delle importazioni dalla corsa di gas e petrolio, trend esplosivo ora in gran parte rientrato.

Così, per il secondo mese consecutivo, a dicembre la bilancia commerciale extra-Ue ritrova il segno più, andando anche oltre i dati dell’analogo mese del 2021.

Altro argomento interessante è il costo totale che sta scontando la Gran Bretagna con la Brexit, Wall Street Italia ne ha fatto un ritratto interessante. La Brexit sta causando un danno economico di 100 miliardi di sterline all’anno per il Regno Unito, con effetti che vanno dagli investimenti delle imprese alla capacità delle aziende di assumere lavoratori. Una recente analisi di Bloomberg Economics, mostra un quadro preoccupante del costo della Brexit per l’economia della Gran Bretagna, tre anni dopo.

Gli economisti Ana Andrade e Dan Hanson sostengono che l’economia si sia contratta del 4% rispetto a quanto avrebbe potuto essere se non fosse accaduta la Brexit, con un ritardo negli investimenti delle imprese e un aumento della carenza di lavoratori dell’Ue. La rottura dal mercato unico ha avuto un impatto più rapido sull’economia britannica di quanto previsto.

Inoltre La Brexit ha generato l’ennesimo neologismo. Il nuovo termine è “Bregret”, che abbina il termine inglese per “rimpianto”, a indicare che gran parte dei cittadini britannici si è pentita di aver lasciato l’Unione Europea.


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