La pandemia da Covid sta cambiando il nostro quotidiano costringendoci a fare delle scelte drastiche. La stessa regola vale anche per le grandi aziende.
La pandemia da Covid ha cambiato tanto il nostro vivere quotidiano. Un nuovo scenario mondiale ci sta traghettando verso una nuova rivoluzione industriale e tecnologica. Il Corriere Economia riporta un’intervista al chief Financial officiare di Eni Massimo Mondazzi. Il manager spiega che l’azienda è ormai proiettata verso una svolta green.
«L’Eni sarà molto diversa rispetto ad oggi e il piano dello scorso febbraio, che punta al 2050, mostra l’evoluzione industriale. Ci saranno obiettivi intermedi e per il 2030 abbiamo un target di 15 gigawatt di capacità elettrica rinnovabile, un obiettivo aggressivo rispetto ai 350 megawatt di oggi. Nelle bioraffinerie siamo a un milione di tonnellate di prodotti bio e vogliamo crescere a 5 milioni nel 2050, ma stimo che ci arriveremo molto prima».
«Nel piano industriale abbiamo preso un impegno ben preciso, ridurre la nostra impronta carbonica: l’80% in meno al 2050 sugli obiettivi “scope 1,2 e 3” come nessun altro gruppo oil&gas ha fatto. Ma dovremo essere molto flessibili perché tante variabili entreranno in gioco: prezzi, tecnologie, incentivi e oneri fiscali. Abbiamo però molte leve per decarbonizzare il portafoglio, e questo è un vantaggio. In ogni caso stimiamo che al 2030 i nostri investimenti potranno essere divisi equamente tra oil&gas e settori green e allora, dopo un massimo nel 2025 tra 2 e 2,1 milioni di barili al giorno, la produzione di idrocarburi avrà già iniziato a scendere».
Pandemia da Covid e sostenibilità
I paesi del nord Europa sono stati tra i primi a credere in questa politica, in altre occasioni ho avuto modo di parlarvi di Nordea AM e delle sue tematiche relative agli investimenti sostenibili. Ecco cosa scrive Massimiliano Volpe su Wall Street Italia a tale proposito

Nel 2007 è stata fra i primi firmatari dei Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite.
Nel 2009 Nordea ha creato un team di analisti ESG dedicato che ora conta 18 specialisti nelle sedi di Stoccolma e Copenhagen. Nel 2011 sono state lanciate le strategie ESG STARS azionarie e nel 2019 sono state avviate anche quelle obbligazionarie.
L’attività di Nordea AM nel campo della sostenibilità è dunque molto articolata, sia per quanto riguarda le attività di analisi, di gestione e di partecipazione alla direzione delle aziende. Questo anche perché le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) stanno ricevendo un ampio riconoscimento ed è sempre più evidente come i fattori ESG possano essere rilevanti per i rendimenti degli investimenti a lungo termine.
Inoltre Nordea non investe in società coinvolte nella produzione di armi illegali o nucleari oppure che hanno un’esposizione significativa all’estrazione di carbone.
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