I grandi asset stanno diventando sempre più sostenibili, lo dimostrano i grossi investimenti fatti e lo spostamento che ne sta derivando
Finanza e ambiente hanno trovato un giusto equilibrio negli ultimi anni. Se ne sono accorti i governi, se ne sono accorte le banche: investire denaro ormai ha una responsabilità nei confronti del pianeta e se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, basta leggere la lettera che Blackrock — primo asset manager al mondo con 9,1 trilioni di dollari di asset con un’inclinazione sempre più spiccata per la sostenibilità — ha spedito ai suoi clienti. Nel suo discorso ai ceo, lo stesso fondatore Larry Fink aveva preso una posizione di non poco conto:
«Le imprese annunciano risultati migliori quando sono consapevoli del loro ruolo all’interno della società», aveva rimarcato per poi aggiungere «la decarbonizzazione dell’economia globale creerà la più grande opportunità di investimento della nostra vita». Ecco perché questa lettera è da tenere a mente.
«Secondo il nostro recente sondaggio, il 56% degli investitori istituzionali globali prevede di aumentare le proprie allocazioni in strategie di transizione nei prossimi 1-3 anni», scrivono il vicepresidente Philipp Hildebrand, l’head of Europe, Middle East e Africa Stephen Cohen e l’head of Sustainable and Transition Solutions Jessica Tan. Cosa sta facendo dunque l’asset manager fondato da Larry Fink? Sta ampliando la scelta di prodotti e strategie per accedere alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. «Attualmente disponiamo di una piattaforma di investimenti di transizione da oltre 100 miliardi di dollari — annotano i tre top manager —. Continuiamo ad innovare, per e con i clienti, per soddisfare la loro domanda. A giugno abbiamo iniziato a raccogliere fondi per il nostro franchise Climate Infrastructure per il quarto anno. La strategia prevede investimenti in infrastrutture che favoriscono la transizione, tra cui l’eolico, il solare, lo stoccaggio di energia in batterie e la mobilità sostenibile; lanciato una nuova strategia attiva che offre esposizione a società ad alta intensità di carbonio con piani di transizione di credibili e/o che forniscono i materiali necessari per la transizione a basse emissioni di carbonio; annuncia cinque nuovi indici prodottizzati per offrire una scelta agli investitori che desiderano incorporare questa tipologia di investimento nella transizione, tra cui 2 ETF ad ampia esposizione al clima e 3 strategie mirate in minerali critici, tra cui litio e rame».
Investire in sostenibilità è anche premiante perché, come dimostrano vari studi, c’è una correlazione positiva tra la performance finanziaria delle società e la bontà della loro strategia Esg almeno sul medio e lungo termine. Sebbene alcuni rischi debbano essere tenuti in considerazione, una buona gestione aziendale delle strategie e dei rischi Esg generalmente si traduce in un miglioramento delle metriche operative come il prezzo delle azioni, il return on equity (Roe, il tasso di remunerazione del capitale di rischio, ovvero quanto rende il capitale conferito all’azienda dai soci) o il return on assets (Roa, che misura la redditività e indica la redditività complessiva di un’attività).
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