La Corea del sud tra i maggiori esportatori di armi

,
Listen to this article

Lo scopo del suo presidente è di portarla nelle élite mondiali di questo settore con USA, Russia e Francia

Fare della Corea del Sud uno dei primi quattro esportatori mondiali di armi. È l’obiettivo del presidente Yoon Suk-yeol, che vorrebbe portare il Paese nella élite della difesa, insieme a Stati Uniti, Russia e Francia. Un obiettivo non semplice, dato che la Corea del Sud è al momento all’ottavo posto. Gli accordi stretti negli ultimi tempi sembrano però al passo con le ambizioni. A luglio, la Polonia ha firmato un’intesa per la fornitura, tra l’altro, di 48 aerei da combattimento, 980 carri armati e 672 cannoni semoventi. Il valore stimato complessivo, oltre 14 miliardi di dollari, ne fa la commessa più grande mai ottenuta da Seul.

Un recente rapporto della Export-Import Bank of Korea, rivela che le esportazioni nel settore della difesa sono più che raddoppiate da circa 3 miliardi di dollari nel 2020 a 7 miliardi l’anno scorso. Dovrebbero raggiungere quota 10 miliardi di dollari nel 2022. Dalla guerra in Ucraina alla situazione nel Pacifico, i focolai di tensione che si sono accesi nel mondo spingono i Governi a un riarmo generalizzato e Paesi come Polonia, Emirati Arabi Uniti e Australia si rivolgono alla Corea del Sud per modernizzare i propri arsenali. Oltre alla maxi commessa negoziata con Varsavia, a gennaio, le società sudcoreane hanno venduto sistemi di missili terra-aria a medio raggio agli Emirati Arabi Uniti, per un valore di 3,5 miliardi di dollari. E lo scorso dicembre hanno ottenuto contratti da 667 milioni di dollari per la fornitura di mezzi di artiglieria e munizioni all’Australia. (Fonte IlSole24Ore).

L’oro sale ai massimi da tre settimane mentre il dollaro e i rendimenti si ritirano. I prezzi del metallo giallo rivedono e superano la soglia di 1.700 dollari l’oncia (+0,85% a 1.716 dollari dopo aver toccato il massimo dal 13 settembre a 1.719,55) con gli investitori convinti che il dato sull’indice Ism manifatturiero statunitense debole (si è attestato a 50,9 punti a settembre, in calo rispetto ai 52,8 di agosto e al di sotto della stima del consenso degli economisti a 52,8 punti) suggerisca che la Fed non avrà bisogno di rimanere super-aggressiva con l’inasprimento della politica monetaria. Con il nuovo mese di ottobre i rendimenti dei Treasury 10 anni scendono al 3,585% (dal 4,05% della scorsa settimana), allontanandosi da massimi pluriennali, “il che è un’ottima notizia per il metallo prezioso. Le pressioni al ribasso sull’inflazione stanno aumentando e questo dovrebbe far sì che i rendimenti dei Treasury siano per ora al top”, ha affermato Edward Moya, analista di Oanda, ritenendo che, se lo slancio rialzista rimane forte, i prezzi potrebbero facilmente fare una corsa verso quota 1.740 dollari l’oncia.

Nel 2022, per il secondo anno di fila, cresce il valore del brand Italia, aumentato del 9% quest’anno a 2,2 mila miliardi di dollari. Lo riporta l’ultima analisi della società di consulenza per la valutazione del marchio Brand Finance 2022. Tale valore non è una valutazione dei marchi commerciali italiani aggregati, ma piuttosto una valutazione del marchio Paese. L’Italia ottiene un punteggio particolarmente alto in termini di patrimonio nazionale, impegno diplomatico globale, salute e benessere e notorietà  a livello internazionale, con ciascuno di questi fattori che funge da importante motore per la valutazione del marchio nazionale. Se l’Italia cresce, Mosca affonda: il brand Russia è sceso di quasi 150 miliardi di dollari su base annua. 


Rispondi

  • L’Inflazione tra le preoccupazioni delle nuove generazioni
    L’Inflazione tra le preoccupazioni delle nuove generazioni

    Listen to this article Il costo della vita preoccupa i giovani, non riuscire ad arrivare alla fine del mese mette in ansia la futura classe produttiva di 44 paesi Cosa preoccupa i giovani? Stando ad una ricerca recente l’inflazione è entrata di diritto tra le ansie delle nuove generazioni. Esiste una definizione precisa di inflazione, […]


  • La Cina cresce ma non convince
    La Cina cresce ma non convince

    Listen to this article I recenti dati diffusi non confortano gli investitori che si aspettavano di più dal colosso asiatico I dati della Cina non tranquillizzano. Pur se in rialzo, si sono confermati peggiori delle attese. In particolare, nel mese di aprile, le vendite al dettaglio della Cina sono salite del 18,4% su base annua. […]


  • Come se la passano (economicamente) le monarchie
    Come se la passano (economicamente) le monarchie

    In Europa molti stati si basano su monarchie di varia natura, sono stati moderni con infrastrutture progredite


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: