Il post covid disegna nuovi scenari nell’economia italiana

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Il post covid sta prendendo lentamente forma  anche in Italia dove si vedono i primi segnali di un nuovo ritmo economico. Alcuni giorni fa sull’inserto Corriere Economia è comparso  uno studio commissionato dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) a Cerved, l’azienda leader in Italia per la sua banca dati sui bilanci delle imprese.

La ricerca illustra  un paese diviso in due parti, come sempre, ma questa volta con situazioni abbastanza invertite. A reggere meglio le grandi città del sud dove l’impatto economico viene registrato in questi termini:  

  • Torino (caduta del reddito del 14,4%, a causa del settore auto),
  • Venezia (meno 13,8% per il turismo) 
  • Genova (meno 12,5% per il commercio internazionale). 
  • Catania (meno 9,4%),
  • Bari (meno 10,6%) 
  • Reggio Calabria (meno 11%). 
  • Milano (meno 11%).

Una realtà a più scenari nel post covid

La seconda ipotesi presa in considerazione dal Cerved è quella di una possibile ennesima chiusura nella seconda metà dell’anno, con limitazioni più leggere, in questo caso la caduta sarebbe pari a meno 18%, un rimbalzo parziale che a fine del 2021 lascerebbe il Paese molto sotto ai livelli del 2019. Tornando ai numeri, questa volta occupazionali, sempre il Cerved calcola che in Italia 3,5 milioni di persone a febbraio lavoravano in aree di specializzazione travolte dagli effetti del virus così distribuite:

– 42% degli occupati di Venezia, 

-41%  Messina, 

-37% Torino

-29% di Milano

«Sicuramente i settori di impresa più esposti al rischio di calo del fatturato caratterizzano in particolare alcune città del Nord». «Ma credo che nel 2021 molti settori quasi compenseranno le perdite del 2020. Le città devono impegnarsi a investire nel digitale, nell’economia verde, nell’agricoltura urbana, in modo da diventare più resilienti».

Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci

Qualche nota positiva ci arriva anche dai rilevamenti di Google, la mobilità degli italiani comincia a riprendersi. I navigatori installati su auto e smartphone rilevano un incremento della mobilità post quarantena. 

Fonte: corriere economia


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