Il costo di un terremoto

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Ben trovati, di cosa parlo questa settimana: 

  • Terremoto in Turchia. Il costo stimato supera i 50 miliardi di dollari in termini di danni materiali, quelli umani sono di gran lunga maggiori. 
  • Capitolo Sanremo, il giro d’affari generato da Chiara Ferragni raggiunge i 39 miliardi di euro. Altissime anche le entrate pubblicitarie.  
  • Due dei tre soci della società trevigiana New Financial Technology (Nft) sono stati arrestati a Dubai dalle forze dell’ordine degli Emirati Arabi Uniti 

La scia di distruzione lasciata dal terremoto che ha colpito Turchia e Siria potrebbe costare ad Ankara fino a 84,1 miliardi di dollari. La cifra, diffusa da Reuters, arriva da un report realizzato dalla Turkish Enterprise and Business Confederation. Un funzionario governativo ha stimato invece una cifra superiore ai 50 miliardi di dollari. 

Il bilancio complessivo delle vittime del sisma di magnitudo 7,8 ha ormai superato quota 41.000 e sembra destinato a salire. Il report pubblicato nel fine settimana ha stimato il costo dei danni in 84,1 miliardi di dollari: 70,8 miliardi di dollari per la ricostruzione di migliaia di case, 10,4 miliardi di dollari per il calo del Pil e 2,9 miliardi di dollari per le perdite derivanti dallo stop delle attività produttive. 

Le cifre maggiori saranno impiegate per la ricostruzione delle abitazioni, delle linee di trasmissione e delle infrastrutture, nonché per il soddisfacimento delle esigenze di alloggio a breve, medio e lungo termine delle centinaia di migliaia di persone rimaste senza casa. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato che lo Stato completerà la ricostruzione delle abitazioni entro un anno e che il governo sta già preparando un programma per “rimettere in piedi il Paese”. 

Sanremo sul web vale 310 milioni (+133%). Chiara Ferragni ne genera 39. Sanremo raddoppia. Il Festival archivia la 73ª edizione con 310 milioni di euro in miv. Secondo Launchmetrics, la kermesse ha registrato un valore più che doppio (+133%) rispetto alla scorsa edizione, che ne aveva ottenuti 133 milioni.  

Protagonista assoluta, al fianco del direttore artistico Amadeus, è stata Chiara Ferragni. Con oltre 28 milioni di follower su Instagram, l’imprenditrice digitale ha registrato, da sola, 39 milioni di euro in miv. 

Ferragni, voce principale dell’evento, durante la prima serata della kermesse ha sfoggiato quattro creazioni realizzate per lei da Maria Grazia Chiuri, direttore creativo del womenswear di Dior. La manager assieme alla creativa ha portato sul palco dell’Ariston abiti manifesto, carichi di significato. Grazie al progetto, la maison di Lvmh ha registrato 9,3 milioni di euro in miv. 

Per l’ultima serata di Sanremo 2023, invece, la casa di moda che ha vestito la star è stata Schiaparelli. Il marchio di Diego Della Valle ha raggiunto quasi 3 milioni di euro in miv. Il top placement con il marchio è stato postato da Ferragni e ha fruttato 702,45 mila euro. 

Intanto continuano i numeri da capogiro delle entrate pubblicitarie. Scrive il Sole 24 Ore che il Festival di Sanremo Amadeus quater, vinto da Marco Mengoni, chiude con oltre 50 milioni di raccolta pubblicitaria. L’edizione dell’anno scorso aveva registrato ricavi da 42 milioni. Stesso dato anticipato dal Sole 24 Ore lo scorso 26 gennaio. Crescono le componenti Raiplay e Radio 2 che diventa il segmento a maggiore incremento di raccolta all’interno del bouquet dei canali Rai. Il quadro emerge dalla tradizionale conferenza stampa di fine manifestazione, nella quale Rai Pubblicità come ogni anno ha giocato un ruolo centrale. 

 
La popolazione italiana cresce di più vicino al mare, ne sono un esempio le città portuali di Genova, Palermo e Napoli.  

Christian Visentin ed Emanuele Giullini, due dei tre soci della società trevigiana New Financial Technology (Nft) sono stati arrestati a Dubai dalle forze dell’ordine degli Emirati Arabi Uniti lo scorso 9 febbraio ma la notizia è trapelata solo oggi. Del terzo socio, Mauro Rizzato, non si hanno invece notizie. 

La truffa Nft si aggirerebbe attorno ai 260 milioni di euro e coinvolgerebbe 6mila investitori italiani, quasi tutti veneti e friulani. Nft, società con sede a Londra, ma fondata a Silea, in provincia di Treviso, prometteva ai suoi clienti rendimenti mensili del 10% sui bitcoin depositati.  Ma lo scorso mese di maggio la società ha bloccato i pagamenti degli interessi per poi bloccare anche tutti i prelievi. Insomma, gli investitori si erano trovati con un pugno di mosche in mano. 


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