È l’argomento del momento, ma gli analisti sono scettici, potrebbe avere tutti i connotati di una bolla speculativa
Se ne sta parlando da settimane è l’argomento del momento. Le peculiari funzionalità di questo nuovo strumento stanno facendo scorrere fiumi d’inchiostro anche se alcuni analisti temono che proprio l’Ia – e in particolare quella generativa, cioè in grado di creare nuovi contenuti – diventi la prossima bolla speculativa.
“Intorno all’intelligenza artificiale notiamo tutti i tratti caratteristici delle bolle: camere d’eco sui social media, finanziamenti da venture capital che lievitano, media polarizzati”, hanno dichiarato al Financial Times fonti di Morgan Stanley.
“Durante i nostri viaggi negli Stati Uniti della scorsa settimana, in cui dovevamo discutere di decarbonizzazione e di rientro in patria delle aziende, tutte le conversazioni viravano su ChatGPT”.
Un mese fa le azioni di SoundHound Ai, società di tecnologie per il riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio naturale, venivano scambiate a 1,35 dollari. Alla chiusura del 13 febbraio il loro prezzo era di 3,28 dollari (+143%) ed era già ridimensionato rispetto ai 4,63 toccati la scorsa settimana. C3.ai, fornitore di software di intelligenza artificiale, ha guadagnato il 91% rispetto all’inizio dell’anno. BigBear.ai, azienda di analisi fondate sull’Ia, addirittura il 437%.
Il fenomeno non si limita alle aziende specializzate. La società di media BuzzFeed segna un +134% rispetto a inizio 2023. Merito di un balzo compiuto tra il 25 e il 27 gennaio, quando il valore delle sue azioni è quadruplicato in seguito all’annuncio dell’amministratore delegato, Jonah Peretti, di voler usare l’intelligenza artificiale per migliorare alcuni contenuti.
Il blocco del Superbonus
Stop immediato alla cessione del credito o sconto in fattura per i nuovi lavori connessi ai bonus casa, dalla ristrutturazione al Superbonus. Bloccate tutte le norme contenute all’interno dell’articolo 121 del Decreto Rilancio. Esclusi gli interventi che sono già stati avviati.
È in chiaroscuro il bilancio sul Superbonus secondo la Cgia di Mestre. A fronte di 372.303 asseverazioni depositate entro il 31 gennaio scorso, lo Stato, con il cosiddetto 110%, dovrà farsi carico di una spesa di71,7 miliardi di euro. In Italia, ricorda l’associazione degli artigiani di Mestre, sono presenti quasi 12,2 milioni di edifici residenziali, e finora questa misura ha interessato solo il 3,1% del totale degli immobili ad uso abitativo.
Si legge nel documento della Cgia di Mestre che:
“La convinzione di aver speso troppo e di aver drogato anche il mercato edilizio è comunque molto elevata. Ricordiamo che questo meccanismo, che consentiva di detrarre fiscalmente molto più di quanto un proprietario era chiamato a spendere per ristrutturare un edificio, ha innescato una bolla inflattiva preoccupante, alimentata anche dal forte aumento dei prezzi registrato nel 2022 da tutte le materie prime. A fronte di un boom della domanda che, tra l’altro, per legge doveva essere soddisfatta entro un determinato periodo di tempo, il Superbonus 110 per cento ha contribuito a far schizzare all’insù i prezzi di moltissimi materiali (ferro, acciaio, legno, sabbia, laterizi, bitume, cemento, etc.) e altri per molto tempo sono pressoché scomparsi dal mercato (lana di roccia, polistirene, ponteggi, etc.)”.
Altro
Nestlé, multinazionale attiva nel settore alimentare, aumenterà nuovamente i prezzi quest’anno, come ha riferito Reuters. L’annuncio è arrivato dall’ad del gruppo Mark Schneider, che non ha voluto quantificare le sue previsioni.
Il gruppo intende proseguire con la strategia che ha portato a ottimi risultati l’anno scorso. Come si legge dal comunicato pubblicato sul sito, Nestlé ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 94.4 miliardi di franchi, l’8.3% in più rispetto all’esercizio precedente. Risultati che si legano proprio una significativa inflazione dei costi, come precisato in una nota.
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