
I fondi pensione spiccano il volo. A rilevarlo è il Covip (la commissione vigilanza sui fondi pensione). Il paragone interessa in particolare il Tfr che nel settembre del 2019 è stato battuto nettamente. I fondi negoziali hanno guadagnato nei primi nove mesi dell’anno il 6,4 per cento.
Questi i dati forniti da repubblica.it:
«il 7,2 e il 9,4, rispettivamente, i fondi aperti e i PIP di ramo III. Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dal flusso cedolare incassato sui titoli detenuti, il risultato è stato inferiore (1,3 per cento). Ma comunque superiore all’1,2 per cento messo a segno invece dalla rivalutazione del Tfr.»
Inoltre il Covip, dati alla mano, sottolinea ancora che:
« Nel periodo da inizio 2009 a fine dicembre 2018 (dieci anni), il rendimento medio annuo composto è risultato pari al 3,7 per cento per i fondi negoziali, al 4,1 per i fondi aperti e al 4 per i PIP di ramo III; al 2,7 per cento per le gestioni separate di ramo I. Nello stesso periodo, la rivalutazione media annua composta del TFR è stata pari al 2 per cento».
A far lievitare i rendimenti dei fonti a partire dall’inizio del 2019 la crescita sia delle azioni che delle obbligazioni.
Per le obbligazioni, spiega la Covip, «tale andamento ha corrisposto però al calo dei rendimenti, che hanno raggiunto un minimo storico in agosto per il consolidarsi di aspettative di ulteriore rallentamento della crescita del prodotto e per le nuove decisioni di politica monetaria in senso espansivo; inoltre, nel terzo trimestre, per i titoli italiani ha avuto luogo anche una riduzione consistente del premio per il rischio sovrano».
Il complessivo delle risorse destinate ai fondi pensione a fine settembre ammontava a 180 miliardi di euro.
Rispondi