Pensioni integrative, educazione finanziaria e sgravi fiscali al vaglio del governo per aiutare i giovani
Scrive Wall Street Italia che il contesto previdenziale attuale presenta diverse criticità, soprattutto per i giovani lavoratori. La maggiore flessibilità del mercato del lavoro, i contratti a termine e la mancanza di continuità lavorativa rendono più complesso il percorso per raggiungere una pensione dignitosa. È necessario, quindi, intervenire con misure concrete per garantire ai giovani un futuro sereno anche dal punto di vista economico. Il governo Meloni di fatto punta alla previdenza integrativa, argomento che ho trattato molte volte.
Il piano governativo per le pensioni integrative dei giovani si basa su diverse linee guida che mirano a favorire l’accumulo di risorse nel corso della vita lavorativa. Innanzitutto, si prevede di incentivare i giovani lavoratori ad aderire ai fondi pensione integrativi, offrendo agevolazioni fiscali e contributi statali per chi decide di investire parte del proprio reddito in tali strumenti. In questo modo, si stimola la cultura del risparmio previdenziale sin dai primi anni di lavoro.
Un altro punto di forza è quello di puntare sull’educazione finanziaria, scrive sempre il sito:
Un altro aspetto importante del piano riguarda la promozione dell’educazione finanziaria. I giovani devono essere informati sulle diverse opzioni previdenziali disponibili e sulle strategie di investimento più adeguate alle proprie esigenze. Attraverso programmi formativi e strumenti didattici, il governo intende sensibilizzare i giovani lavoratori sull’importanza di pianificare il proprio futuro economico sin dai primi passi della carriera professionale.
Il piano giovani, come è stato ribattezzato, e la riforma del sistema previdenziale scrive il Sole24Ore non vedrà la luce prima del 2025, soprattutto a causa delle poche risorse a disposizione del governo che deve anche fare i conti con la corsa della spesa pensionistica. In ogni caso, il prossimo anno dovrebbero decollare alcuni interventi, dopo un preventivo confronto con le parti sociali. Che soprattutto i sindacati reclamano a gran voce. Il cantiere sulla previdenza dovrebbe ripartire entro la fine di giugno con un tavolo tecnico sugli anticipi pensionistici. Ma il governo punta soprattutto ad avviare un percorso per assicurare ai giovani dell’era “contributiva” un’accettabile copertura pensionistica, che al momento risulta tutt’altro che scontata.
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