Le aziende moderne puntano molto sulla forza del brand e ultimante passa dall’essere sostenibili a livello ambientale
Nella percezione generale esistono dei marchi che s’impegnano di più nell’ambiente. Ma delle volte è solo percezione, appunto.
Secondo la popolazione italiana i nove brand più sostenibili nei tre pilastri ESG (ambiente, collettività e governance) sono:
- Tesla;
- Coop;
- Esselunga;
- Ikea;
- Conad;
- Google;
- Plenitude;
- Amazon;
- Selex.
Stando alle analisi che sono state condotte da Brand Finance associando i dati in possesso di CHRHub, emerge che la reale attenzione che è posta da Tesla alla sostenibilità è nettamente inferiore rispetto a quello che percepisce la popolazione. Anche in questo caso è questione di percezione e non di reale impegno.
Nel 2022, ad esempio, S&P ha provveduto a rimuovere Tesla dal suo indice ESG, giustificando questa decisione con le forti preoccupazioni per i rapporti di lavoro nello stabilimento di Freemont, per i suoi codici di condotta aziendale e la sua gestione di un’indagine da parte del National Highways Transportation Safety Administration.
Un recente sondaggio ha fatto il punto su questo argomento. Il 31% dei consumatori pensa che, nello shopping, il fattore sostenibilità sia da preferire al design e allo stile. Secondo il sondaggio IPSOS 2022, i giovanissimi inseriscono l’ambiente e la sostenibilità al primo posto tra le 7 azioni prioritarie per il futuro. Secondo i dati di First Insight, 3 zoomer su 4 considerano elemento determinante per la scelta di un marchio il comportamento sostenibile di quest’ultimo.
L’hashtag #sostenibilità conta circa 12 milioni di post su Instagram, e i video con l’hashtag #thrifttok spopolano su Tik Tok e YouTube. Questo fa pensare quanto importante sia per le aziende investire in questioni ambientali.
Questa newsletter riprenderà lunedì 4 settembre, non mancherà qualche pillola informativa sul mio account WhatsApp al numero 3332577422. Buona estate.
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