
I carburanti sintetici la spuntano a Bruxelles, l’Italia, per ora, perde la sua battaglia anche economica
Dopo tre settimane di trattative tra Berlino e Bruxelles si è giunti ad un accordo per gli e fuel liberi da Co2 anche dopo la fatidica data del 2035 imposta dalla UE per bloccare le emissioni inquinanti a carico dei mezzi di trasporto.
Cosa sono? Si basano su una tecnologia che prevede la produzione con idrogeno verde, la sua fabbricazione richiede dell’energia prodotta (si presume) da fonti rinnovabili. Inoltre, producono Co2 anche se in misura relativamente minore rispetto ai carburanti di origine fossile (benzina e diesel).
Carburanti da Bio Masse e l’Italia. Il nostro paese ha puntato molto sui bio carburanti per tutelare la filiera industriale dal divieto di vendere auto ICE dal 2035. Tra i Paesi che si sono opposti al Ban delle auto benzina e diesel dal 2035, la Germania è riuscita a convincere la Commissione europea ad inserire gli e-fuel, i cosiddetti carburanti di origine sintetica, nel testo che norma le emissioni di CO2 dalle automobili. Il Governo italiano auspica in un ravvedimento della Commissione europea, considerando che l’Italia è tra i maggiori Paesi che hanno sviluppato una filiera produttiva di biocarburanti. Il biogas e il biodiesel a partire da biomasse (prevalentemente scarti di origine vegetale e animale), ma anche numerosi progetti di ricerca sul bioetanolo da scarti industriali come le vinacce. Tra i produttori capofila Eni.
Carburanti sintetici e la Germania. È il paese con il maggior numero di aziende produttrici, molto interessata a questo ambito economico è la casa automobilistica tedesca Porche. Per ottenere un litro di questo carburante sono necessari circa due litri di acqua. E per ora il suo costo finale, secondo alcuni studi tecnici, arriverebbe fino a 10 euro. Un ostacolo che potrebbe però essere risolto, secondo i sostenitori di questa tecnologia, grazie ad economie di scala.