Crisi Ucraina, i danni economici alla Russia

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Le sanzioni economiche alla Russia si fanno sentire, pubblicata la lista nera europea

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha comportato notevoli perdite a causa delle sanzioni inflitte dalla comunità internazionale. Non racconto nulla di nuovo o che non sia passato da tv o internet in questi giorni, abbiamo visto file di cittadini in tutta la Russia alla ricerca di bancomat per prelevare in dollari. Il lunedì nero per la federazione russa ha visto il rublo crollare, aziende chiudere e cittadini inermi davanti a quanto stava accadendo. A tremare sono anche i più abbienti, i famosi oligarchi che in questi anni si sono arricchiti con il gas e il petrolio.

I danni per i super ricchi. Secondo la rivista americana Forbes, avrebbero già perso 128 miliardi di dollari. Sono gli effetti non solo del crollo dei mercati e del rublo, ma anche delle sanzioni che hanno colpito direttamente i loro patrimoni. Una cifra enorme, destinata a crescere alla luce delle nuove misure intraprese dagli Alleati per fermare l’avanzata russa in Ucraina. La Gazzetta Europea ha pubblicato qualche giorno fa la Blacklist  con il nome di tutti gli oligarchi fuori. I nomi colpiti sono:  il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a Igor Sechin, ceo del colosso petrolifero Rosneft. Congelati gli asset all’estero anche per Mikhail Fridman e Petr Olegovich Aven, legati ad Alfa Group e alla principale banca nazionale, Alfa Bank, al ministro dei Trasporti, al titolare del Dicastero dell’Edilizia e a Sergei Pavlovich Rodulgin.

Gli indici finanziari russi. Le sanzioni decise dall’Occidente dopo l’invasione rendono gli asset russi difficilmente accessibili e il colosso MSCI degli indici finanziari potrebbe procedere con l’esclusione. “Non avrebbe molto senso per noi continuare a includere i titoli russi se i nostri clienti e investitori non possono effettuare transazioni sul mercato”. Sono le parole di Dimitris Melas, capo della ricerca sugli indici di MSCI e presidente dell’Index Policy Committee, riguardo la possibile esclusione della Russia dagli indici finanziari di MSCI, il principale fornitore a livello globale.


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