I nuovi bond serviranno per finanziare la nuova strategia energetica e di difesa sulla scorta della crisi Ucraina
In Europa si è pronti a lanciare un’emissione storica di bond per finanziare i settori in sofferenza a causa delle minacce della Russia e della conseguente crisi Ucraina. Il gas potrebbe arrivare con il contagocce a causa della chiusura dei gasdotti Nord Stream 1 e 2. Lo ha detto chiaramente il vice premier russo Novak:
“Abbiamo oggi diritto di prendere una decisione speculare e di imporre un embargo sul gas che attraversa il gasdotto Nord Stream 1”.
L’emissione congiunta di bond europei servirà per finanziare una una nuova strategia energetica e di difesa, a rendere note queste indiscrezioni è Bloomberg secondo il quale l’Unione Europea sarebbe pronta a presentare un piano per l’emissione congiunta di bond su larga scala per finanziare le spese di energia e difesa.
Scrive sempre il portale che i funzionari europei starebbero studiando il modo in cui l’emissione di debito congiunto potrebbe avvenire, valutando anche l’entità delle risorse da raccogliere.
Al centro di questa tempesta perfetta si riaffaccia timidamente il consumatore europeo. Robert Lind, economista di Capital Group, leggendo i dati rileva che i consumi europei sono decisamente in ritardo rispetto a quelli del resto del mondo e in particolare di quelli oltre Atlantico. A nostro avviso, fa sapere, nel 2022 questo divario sarà colmato. Nonostante i numerosi ostacoli, come il forte aumento del prezzo dell’energia e il calo della fiducia dei consumatori, crediamo che quest’anno gli europei risparmieranno meno e che la domanda repressa sia sufficiente per sostenere una solida crescita dei consumi.
Nelle principali economie dell’Eurozona, fanno sapere, l’inflazione primaria sembra vicina al picco e questo dovrebbe portare presto un miglioramento della situazione per i consumatori. Nel Regno Unito, l’inflazione primaria probabilmente continuerà a crescere all’inizio del 2022, poiché l’aumento dei prezzi dell’energia viene trasferito ai consumatori. Secondo le attuali stime, l’inflazione britannica potrebbe raggiungere il picco intorno al 6-7% in primavera.
Fonte: fondiesicav.it
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