Le banche, nonostante i luoghi comuni, incassano la fiducia dei risparmiatori soprattutto durante il periodo di chiusura
Cresce la fiducia nei confronti delle banche. Tutto è successo in uno dei periodi più difficili degli ultimi anni: la pandemia da coronavirus. La maggior parte dei luoghi comuni nei confronti del sistema bancario non si sono rivelati veri, qui possiamo anche confrontare i dati che sono venuti fuori.
Fiducia nelle banche, i dati
A fine aprile, secondo i dati diffusi dall’Abi, l’associazione bancaria, i depositi degli italiani hanno raggiunto il massimo storico di 1.613 miliardi di euro, in aumento di 11 miliardi sulla fine di marzo e di 29 miliardi sulla fine di febbraio. Rispetto a un anno prima l’incremento complessivo è stato pari a 95 miliardi di euro. L’Abi sottolinea anche, nel numero di maggio di Abi Monthtly Outlook, come «a marzo 2020 sono risultati in diminuzione i depositi dall’estero: in particolare, quelli delle banche italiane sono stati pari a circa 319,1 miliardi di euro, -4,9% rispetto a un anno prima. La quota dei depositi dall’estero sul totale provvista si è posizionata al 12,7% (13,6% un anno prima). Il flusso netto di provvista dall’estero nel periodo compreso fra marzo 2019 e marzo 2020 è stato negativo per circa -16,4 miliardi di euro. A marzo 2020 la raccolta netta dall’estero (depositi dall’estero meno prestiti sull’estero) è stata pari a circa 57,5 miliardi di euro (-47,9% la variazione tendenziale). Sul totale degli impieghi sull’interno è risultata pari al 3,2% (6,2% un anno prima), mentre i prestiti sull’estero – sempre alla stessa data – sono ammontati a circa 261,6 miliardi di euro. Il rapporto prestiti sull’estero/depositi dall’estero è risultato pari al 82,0% (67,1% un anno prima)».
Si temeva durante il periodo di quarantena un assalto ai bancomat e un prelievo isterico di denaro contante, invece gli italiani hanno preferito tenere al sicuro i propri risparmi negli istituti di credito.
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