Gli analisti di Mornigstar sono convinti che a influenzare il prezzo del petrolio sono diversi fattori, tra questi anche la variante Omicron
Il petrolio continua il suo viaggio sulle montagne russe dimostrando, se mai ve ne fosse bisogno, la sua caratteristica principale: essere un asset molto volatile. Rispetto alla scorsa settimana il prezzo medio della benzina nelle aree self, scrive Ansa, è aumentato di 2,43 centesimi rispetto alla settimana precedente raggiungendo il suo massimo dal 2013. Cresciuto anche il costo del gasolio, rimane stabile quello del metano. In questi giorni il Brent viaggia intorno agli 86,6 dollari, mentre il Wti è a 84 dollari.
Gli elementi che fanno lievitare il prezzo. Le nuove tensioni in Medio Oriente, l’ondata di freddo artico che ha investito l’intero emisfero settentrionale del mondo hanno contribuito ad aumentare la domanda e abbassare l’offerta della materia prima. A tutto questo si è aggiunta anche la grave crisi tra Ucraina e Russia, due dei maggiori esportatori di materie energetiche, ed in fine l’incognita della variante Omicron. Clima e politica possono essere transitori, la situazione pandemica e il rapporto tra domanda ed offerta lo sono molto meno.
Le previsioni globali di consumo. Morningstar ha fatto una previsione globale dei consumi per il 2022 dove si fa un raffronto tra l’anno appena passato e il 2022. Il consumo previsto è di 100,6 milioni di barili al giorno contro le 100,4 del 2021, livelli mai visti prima della pandemia.
Cosa fanno i produttori. L’Opec+ continua ad estrarre materia prima con molta cautela, “Il cartello non ha alcun incentivo a cambiare rotta e probabilmente si muoverà con cautela”, dice l’analista. “Allo stesso modo, i produttori Usa di petrolio puntano a una crescita della produzione a una cifra nel 2022 ed è improbabile che aumentino fino a quando l’Opec+ non estrarrà fino quasi alla piena capacità. Per questi motivi, abbiamo ridotto la nostra previsione di fornitura globale a 100,5 milioni di barili al giorno nel 2022 e 102,6 milioni nel 2023 (in precedenza, rispettivamente, 101,5 e 102,7 milioni di barili)”.
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